stefanovecchi84
La prima salaDalla scalinata laterale di ingresso, sottostante la loggetta delle bifore, si accede alla prima sala del Palazzo di Bonifacio VIII, scandita al centro da un grande arco di pietra terminante su interessanti capitelli in stile cistercense - borgognone. Sulla parete ovest, in uno dei tratti di maggior spessore della muratura medievale, si apre il varco per raggiungere il monastero settecentesco addossato all’edificio papale. Dallo stesso lato sale la splendida scala elicoidale in pietra che, posta all’interno dell’antico torrione circolare d’angolo del Palazzo, porta al piano aperto alla visite.La loggetta delle bifore La loggetta, illuminata da sei bifore, è un passaggio coperto verso le sale più importanti del piano. E’ stata restaurata nel 1921 in occasione del VI centenario della morte di Dante Alighieri. La copertura originaria era sostenuta da un archetto trasversale, incassato nel muro a metà del ballatoio, ed era protetta da un cordolo in pietra, che corre a 15 cm dall’attacco del tetto attuale. Nella muratura si vedono ancora i fori per l’alloggiamento dei travi antichi. Dall’ultima bifora in fondo si scorge un tratto notevole delle mura in opera quadrata dell’acropoli cittadina. Made with Magix© Palazzo Bonifacio VIII 2012Sicut regia solis erat ...La Sala delle ScacchiereLa Sala delle Scacchiere è un grande ambiente rettangolare, con doppia volta a crociera e arco trasversale centrale e portante, che scende fino al livello del pavimento.Il nome della sala deriva dall’affresco della parete est, dove forme quadrilobe iscrivono delle scacchiere, con fiori ad otto petalielicoidali negli spazi intermedi. Questo tipo di decorazione quadriloba, elaborato soprattutto in ambiente giottesco, trova pochi confronti, rintracciati a Firenze, Sermoneta ed Assisi e databili alla fine del XIII sec. L’inconsueta inserzione delle scacchiere rimanda al gioco degli scacchi, simbolo cavallerescodel campo di battaglia e della strategia militare, ma anche passatempo cortese, come documenta la coeva letteratura amorosa, dove il fulcro della narrazione è appunto la descrizione di una partita tra il cavaliere e la dama. Nel registro inferiore della parete corre una cornice a racemi vegetali e uno zoccolo a finti pannelli marmorei rettangolari. La parete opposta reca un affresco a losanghe irregolari, ognuna delle quali contiene un fiore a otto petali iscritto in una circonferenza.